Parrocchia di San Siro

Liturgia del Venerdì Santo


Le Adorazione della Santa Croce.
 
    Le chiese sono spoglie, buie, senza fiori. Gli altari sono spogli, nudi. I tabernacoli sono vuoti, aperti. Tutta la Chiesa è in lutto. Piange la morte del suo Sposo, Gesù Cristo.
 
    La Chiesa, dopo aver pregato per tutti gli uomini, presenta loro la Croce, strumento della nostra vita, salute e risurrezione: "Ecco il legno della Croce, a cui fu appeso il Cristo, Salvatore del Mondo!".

    La liturgia della Chiesa, che risale al sec. IV, invita gli uomini ad adorare la Croce e l'immagine del Cristo che vi è "appeso" per ricordare che Egli, obbediente al volere del Padre, si è offerto in sacrificio,   pantedo per noi, e lasciandosi condannare a morte e facendosi inchiodare sulla croce.
    Per mezzo di questo cruento sacrificio, estremo gesto di amore, Gesù si è offerto quale Agnello a Dio Padre, ed ha assunto su di sè tutto il peccato del mondo, salvando l'umanità.
    Noi uomini, Suoi figli, siamo stati salvati per mezzo del suo Sangue Prezioso, versato sulla Croce.
    La Chiesa continua ad chiedere la salvezza degli uomini, attraverso le parole e le mani dei sacerdoti che offrono a Dio il pane e il vino che diverranno, per opera dello Spirito Santo, lo stesso Corpo e lo stesso Sangue di Gesù Cristo, immolato per noi sulla Croce. (si veda la liturgia del Giovedì Santo: istituzione della Ss.ma Eucarestia)

Sulla base di questi fondamenti della dottrina cattolica, la liturgia del Venerdì santo ostende la Croce ai fedeli e li invita ad adorarla, perchè con essa noi tutti siamo stati salvati da Gesà Cristo: "Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo! Perchè con la Tua santa Croce hai redento il Mondo!".



dal Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica di S. S. Benedetto XVI

121. Che cosa avviene nell'agonia dell'orto del Getsemani?

Malgrado l'orrore che procura la morte nell'umanità tutta santa di colui che è 1'«Autore della Vita» (At 3,15), la volontà umana del Figlio di Dio aderisce alla volontà del Padre: per salvarci, Gesù accetta di portare i nostri peccati nel suo corpo «facendosi ubbidiente fino alla morte, e la morte di croce» (Fil 2,8).

122. Quali sono gli effetti del sacrificio di Cristo sulla Croce?

Gesù ha liberamente offerto la sua vita in sacrificio espiatorio, cioè ha riparato le nostre colpe con la piena obbedienza del suo amore fino alla morte. Questo «amore fino alla fine» (Gv 13,1) del Figlio di Dio riconcilia con il Padre tutta l'umanità. Il sacrificio pasquale di Cristo riscatta quindi gli uomini in modo unico, perfetto e definitivo, e apre loro la comunione con Dio.


 
Origine e storia della Via Crucis

Sorta tra il XV e il XVIII, la "Via crucis" è divenuta un rito, un gesto caratteristico del Venerdì santo in particolare e della Quaresima in generale. Non c'è parrocchia o chiesa in cui, accanto alle celebrazioni "ufficiali" non si proponga questa devozione che fa memoria della passione e morte del Signore.

Le sue origini si possono vedere nei pellegrinaggi compiuti da molti cristiani nella terra di Gesù e, in particolar modo, in Gerusalemme e in quelli che furono poi i sacri monti, fatti edificare dai pellegrini tornati dalla Terra Santa per mantenere vivo il ricordo del loro viaggio di fede. La popolarità fu dovuta a San Leonardo da Porto Maurizio (Imperia) che ne divulgò la pratica (fissandone il numero delle stazioni a 12 e iniziandola a rappresentare con tavole di legno nelle chiese della Diocesi di Albenga), e a S. S. Papa Innocenzo XI che, nel 1686, concedette molte indulgenze, le stesse di quelle accordate a coloro che si recavano in Terra Santa, anche a chi praticava il pio esercizio della "Via crucis".

Essa vuole presentare alla riflessione e alla meditazione il racconto della passione suddiviso in quattordici stazioni unite tra loro da canti ed invocazioni. Queste stazioni, che oggi la Chiesa vuole portare a quindici per non dimenticare il centro della nostra fede, e cioè la risurrezione di Cristo, non hanno tutte un fondamento storico, ma alcune sono frutto della pietà popolare, come le tre cadute, l'incontro con Maria e con la Veronica… In altri termini si tratta di eventi che non ci sono narrati nei Vangeli, ma che hanno lo scopo di rendere più vivo il cammino di Gesù verso il Calvario.

Se guardiamo alle epoche in cui è nata e si è sviluppata la "Via crucis" rileviamo come in esse la liturgia fosse celebrata in latino e quindi poco o nulla comprensibile ai più dei cristiani. Oggi, invece, dato che la parola di Dio annunziata nella liturgia è comprensibile da tutti, la nostra attenzione sarebbe da porre principalmente nella proclamazione della passione che avviene nella celebrazione liturgica del Venerdì santo tutta tesa a farci interiorizzare, come abbiamo già detto, la regalità di Cristo e la sua morte gloriosa, che non è stata un incidente di cammino, ma il compimento di un, seppur misterioso, disegno divino. Infatti, nella liturgia, ciò che per i nostri occhi potrebbe essere ridotto solo a tenebra, a sconfitta, è visto nell'ottica di Dio stesso.

Essa, in altre parole, ci conduce a vivere stupiti del mistero.

(Vedi anche...)

Per fare ricordo visivo della dolorosa Via della Croce, momento culminante della Passione di N.S. Gesù Cristo, pubblichiamo l’imponente  “Via Crucis”  monumentale di Lourdes, con l’invito a meditare sul mistero della Redenzione

(attendi qualche istante per ascoltare lo Stabat Mater)




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