Parrocchia di San Siro


Antichi benefici, rendite e decime 
al Rev.do Capitolo della chiesa Prepositurale Collegiata di San Siro.



    Il Reverendo Capitolo e i Cappellani (Sacerdoti preposti alle cappellanie fondate presso la Collegiata) di San Siro erano beneficiari di molte decime, prebende e delle rispettive rendite. 
    Da esse i Canonici e i Cappellani traevano sostentamento per se stessi, per il decoro della chiesa e lo svolgimento delle sacre funzioni. 
    Nel 1531 (anno successivo all'attribuzione del Titolo di "Insigne") il Capitolo volle autodisciplinarsi e sancire nuove regole che garantissero la serietà, la probità e la disciplina dei Canonici. All'epoca, infatti, anche i Canonici di San Siro rischiavano di cedere alle lusinghe della ricchezza, del lusso e della propria comodità, a scapito della loro condotta morale e religiosa. 
    Fu così che il Capitolo si diede nel 1531 uno Statuto molto rigido e severo che sanciva, tra le altre cose:
- l'obbligo di residenza dei Canonici presso la chiesa madre collegiata di S. Siro per almeno 6 mesi l'anno pena la decadenza di ogni diritto alle prebende annesse al Canonicato.;
- l'obbligo della celebrazione delle Sante Messe e la partecipazione agli uffici divini per almeno 6 mesi l'anno, pena la decadenza di ogni diritto alle prebende annesse al Canonicato;
- la rinuncia del Canonico ai redditi derivanti dall'investitura di nuove cappellania presso la chiesa madre (divieto di cumulo delle rendite, come sarà poi sancito anche dal futuro Concilio di Trento), o in alternativa, la percezione della prebende derivanti dalla nuova cappellania assunta dal Canonico, previa abdicazione dalle decime canonicali; 
il versamento di cauzioni cospique per la percezione delle decime legate alla Prevostura o al Canonicato. 
          
    Una parte cospicua delle prebende del Capitolo di San Siro era rappresentata dalle decime che il popolo di San Remo doveva pagare annualmente. 
    Essa era assolta con la consegna della quarta parte delle decime del raccolto costituito da lino, orzo, grano, foraggio, vino e fichi. 
    
    Tale decima venne pagata dalla cittadinanza con assiduità, tanto era la devozione per il proprio patrono e il rispetto per il Clero, nonostante la consistenza onerosa e cospiqua del tributo.

    Verso il finire del XVIII secolo uno dei Canonici della Collegiata, pio sacerdote e munifico benefattore della chiesa stessa, decise di alleviare il popolo sanremasco dal fardello del pagamento della decima. 
    A tal fine egli lasciò in legato, con atto testamentario, una cospiqua rendita perpetua a favore del Canonico Prevosto e del Capitolo di San Siro, a condizione che esso rinunziasse all'antica percezione della decima. 

    Il Sacerdote si chiamava Giuseppe Morardo

    Di tale lascito esistono documenti ufficiali costituiti da atti notarili (siglati dagli esecutori testamentari del Sacerdote Morardo, dal Canonico Prevosto e dal Capitolo dell'Insigne Collegiata accettanti) e da atti di ratifica della Magnifica Comunità Sanremasca, del Senato Genovese e del Vescovo di Albenga (nella cui Diocesi si trovata S. Remo a quei tempi).

    A perpetua memoria del generosissimo gesto il Consiglio Magnifico del Comune di San Remo volle porre un monumento di marmo all'interno della Collegiata, col busto del Canonico e una lapide che ricorda l'evento  e la gratitudine del popolo di San Remo. (navata di sinistra, sopra
la porta laterale sinistra).
   




A GIUSEPPE MORARDO FIGLIO DI GIOVANNI
   CITTADINO OTTIMO, BENEMERITO E PIISSIMO
POICHE' LA 4° PARTE DELLA DECIMA ANNUALE

DA CORRISPONDERE ALLA CHIESA PARROCCHIALE
DI LINO, ORZO, GRANO, LEGUMI VINO (e) FICHI 
LIBERO' (creando un legato coi) PROPRI BENI

IL POPOLO DI SAN REMO, PER DECRETO DEL
M(agnifico) CONSILIO (del Comune)
    QUESTO MONUMENTO CON GRATO ANIMO
P(ose)
Anno 1784

   
- Basilica di S. Siro, lapide del monumento marmoreo al Canonico Giuseppe Morardo, S. Remo


Nella città di S. Remo, inoltre, è stata anche dedicata una via alla famiglia dell'illustre Sacerdote Morardo.
    In occasione della della Solennità di San Siro, al termine della celebrazione e prima della benedizione finale, alcune ragazze in abiti tradizionali portano ai Canonici un cesto contenente orzo, grano, fichi, e altri prodotti della terra in ricordo dell'antico pagamento delle decime al Capitolo della Collegiata.  

 

 



I membri del Capitolo della Basilica Collegiata di S. Siro, Mons. Alvise Lanteri, Canonico Prevosto, e Mons. Vittorio Martelletti, ricevono cesti di frutta e orzo a ricordo della antiche decime.

 

 

 

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Fonti Bibliografiche:
-Verbali e registri della Fabbriceria e della Parrocchia di San Siro
- Rossi G. Storia di San Remo;
- Mazzoni A. San Siro, storia di una chiesa;
- Grassi G.B., Monte della pietà.


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