Parrocchia di San Siro

Il sacramento dell'Eucarestia

                                                                        

SS. Eucaristia o S. Comunione
 
 La SS.Eucaristia è il Sacramento istituito da Gesù Cristo prima della Sua passione, morte e resurrezione.
 
(Gesù «istituì questo Sacramento» e «volle che questo Sacramento fosse ricevuto cibo spirituale delle anime». Dal Concilio di Trento, che lo enumera tra i Sacramenti, D. B. 844, e ripete in particolare in D. B. 875).

(«Nell'istituzione dell'Eucaristia Gesù stesso aveva parlato della «nuova ed eterna alleanza», stipulata nel suo sangue versato (cfr Mt 26,28; Mc 14,24; Lc 22,20). Questo scopo ultimo della sua missione era già ben evidente all'inizio della sua vita pubblica.», S.S. Benedetto XVI, Esort. Ap. Sacramentum caritatis, 9;
«L'istituzione dell'Eucaristia mostra, infatti, come quella morte, di per sé violenta ed assurda, sia diventata in Gesù supremo atto di amore e definitiva liberazione dell'umanità dal male.» Esort. Ap., S. c., 10)

 
Durante la S. Messa, memoriale del sacrificio di Gesù sulla Croce sul Calvario, il sacerdote per opera dello Spirito Santo consacra il pane e il vino che diventano Corpo e Sangue di Cristo offerti in sacrificio per la remissione dei nostri peccati e per la nostra salvezza.
 
Se alcuno dirà che nel sacrosanto Sacramento dell’Eucaristia rimane la sostanza del pane e del vino, insieme col corpo e col sangue di N. S. Gesù Cristo; e avrà negato quella mirabile e singolare conversione di tutta la sostanza del pane nel corpo e tutta la sostanza del vino nel sangue, rimanendo tuttavia le specie del pane e del vino; conversione che la Chiesa Cattolica attissimamente chiama transustanziazione, sia scomunicato». Dal Concilio. di Trento, D. B. 884)
 
Nel mistero della sua obbedienza fino alla morte, e alla morte di croce (cfr Fil 2,8), si è compiuta la nuova ed eterna alleanza. La libertà di Dio e la libertà dell'uomo si sono definitivamente incontrate nella sua carne crocifissa in un patto indissolubile, valido per sempre. Anche il peccato dell'uomo è stato espiato una volta per tutte dal Figlio di Dio (cfr Eb 7,27; 1 Gv 2,2; 4,10). Come ho già avuto modo di affermare, « nella sua morte in croce si compie quel volgersi di Dio contro se stesso nel quale Egli si dona per rialzare l'uomo e salvarlo – amore, questo, nella sua forma più radicale», S.S.  Benedetto XVI, Esort. Ap. Sacramentum caritatis, 9)

 
La SS. Eucarestia è presenza di Cristo:
1) come il Verbo incarnandosi appare agli uomini rivestito della carne mortale, così Egli sta tra gli uomini sotto i veli eucaristici.

(«Quel pane che voi vedete sull'altare, santificato con la parola di Dio, è il corpo di Cristo. Il calice, o meglio quel che il calice contiene, santificato con le parole di Dio, è sangue di Cristo. Con questi [segni] Cristo Signore ha voluto affidarci il suo corpo e il suo sangue, che ha sparso per noi per la remissione dei peccati». S.S. Benedetto XVI, Esort. Ap. Sacramentum caritatis, 36)

2) come sulla Croce si offrì per la redenzione del mondo, così ogni giorno si immola vittima sui nostri altari.
 
Se alcuno dirà che nella Messa non si offre a Dio un vero e proprio Sacrificio, o che non è altro che darci a mangiare il corpo di Cristo, sia scomunicato», dal Concilio di Trento, D. B. 948;  «In questo divino Sacrificio, che si svolge nella Messa, si contiene e si immola incruentemente quello stesso Cristo, che sull’altare della croce offrì sè stesso cruentemente una sola volta... Una sola volta infatti medesima è la Vittima», dal Concilio di Trento, D. B. 940; S. Ambrogio (In ps. 38, 26) afferma che «Cristo è offerto sulla terra, anzi Egli stesso offre sè stesso e si immola in noi». )

L'augusto Sacrificio dell'altare non è, dunque, una pura e semplice commemorazione della passione e morte di Gesù Cristo, ma è un vero e proprio sacrificio, nel quale, immolandosi incruentamente, il Sommo Sacerdote fa ciò che fece una volta sulla Croce offrendo al Padre tutto se stesso, vittima graditissima. «Una e identica è la vittima; egli medesimo, che adesso offre per ministero dei sacerdoti, si offrì allora sulla Croce; è diverso soltanto il modo di fare l'offerta». S.S. Pio XII, Lettera Enciclica Mediator Dei)

 
Partecipare all’Eucaristia è aderire alla nuova ed eterna alleanza con Dio stipulata da Gesù col sacfrificio della Croce,  è mettersi in comunione con Gesù per godere dei doni della S. Comunione e imparare così a offrire noi stessi a Lui e ai fratelli. 

È assai opportuno, poi - il che, del resto, è stabilito dalla Liturgia - che il popolo acceda alla santa Comunione dopo che il Sacerdote ha preso dall'altare il cibo divino; e, sono da lodarsi coloro i quali, assistendo alla Messa, ricevono le ostie consacrate nel medesimo Sacrificio, in modo che si verifichi «che tutti quelli che, partecipando a questo altare, abbiamo ricevuto il sacrosanto Corpo e Sangue del Figlio tuo, siamo colmati d'ogni grazia e benedizione celeste».. S.S. Pio XII, Lettera Enciclica Mediator Dei)
 
    Per partecipare degnamente all’Eucarestia occorre:
  • Sapere e pensare Chi si va a ricevere.
  • Essere digiuni da cibi e bevande nell’ora che precede la S. Comunione.
  • Essere in grazia di Dio (essersi confessati di tutti e i singoli peccati mortali)

             Come si assiste alla Consacrazione     

«Un segnale convincente dell'efficacia che la catechesi eucaristica ha sui fedeli è sicuramente la crescita in loro del senso del mistero di Dio presente tra noi. Ciò può essere verificato attraverso specifiche manifestazioni di riverenza verso l'Eucaristia, a cui il percorso mistagogico deve introdurre i fedeli.(190) Penso, in senso generale, all'importanza dei gesti e della postura, come l'inginocchiarsi durante i momenti salienti della preghiera eucaristica. Nell'adeguarsi alla legittima diversità di segni che si compiono nel contesto delle differenti culture, ciascuno viva ed esprima la consapevolezza di trovarsi in ogni celebrazione davanti alla maestà infinita di Dio, che ci raggiunge in modo umile nei segni sacramentali.». (S.S. Benedetto XVI, Esort. Ap. Sacramentum caritatis, 65)

 

               Come si distribuisce la SS. Eucarestia


«Chiedo a tutti, in particolare ai ministri ordinati e a coloro che, adeguatamente preparati, in caso di reale necessità, vengono autorizzati al ministero della distribuzione dell'Eucaristia, di fare il possibile perché il gesto nella sua semplicità corrisponda al suo valore di incontro personale con il Signore Gesù nel Sacramento. [...] Inoltre non venga trascurato il tempo prezioso del ringraziamento dopo la Comunione: oltre all'esecuzione di un canto opportuno, assai utile può essere anche il rimanere raccolti in silenzio». (S.S. Benedetto XVI, Esort. Ap. Sacramentum Caritatis, 50).

 Come ci si accosta alla SS. Eucarestia 


Parliamo qui solo dell’atteggiamento esterno,
perché quello della mente, della volontà, del cuore
deve essere ben chiaro se si pensa
che si va a ricevere il Signore, il nostro Salvatore

 
Quanto dunque all’atteggiamento esterno, chi si accosta alla santa comunione è libero di scegliere secondo le due forme ammesse.
 
NOTA BENE
 
-  Non è consentito prendere il Corpo di Cristo dalla pisside o direttamente dalle dita del ministro.
Si deve lasciare che il ministro la deponga sulla lingua, o sul palmo della mano.
 
- «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, come stabilito dalla Conferenza dei Vescovi»,e confermato da parte della Sede Apostolica. «Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme» cfr. "Istruzione della S. Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, sulla SS. Eucarestia", n. 90; cfr. anche il  "Missale Romanum, Institutio Generalis", n. 160
 
Come si riceve la Sacra Particola:
 
1)   Ricevendo l'Ostia santa direttamente sulla lin­gua]e rispondendo «Amen» alle parole: «Il Corpo di Cristo»;
 
3)   presentando entrambe le mani con le palme aper­te, l’una sull’altra, la destra sopra la sinistra (o viceversa), in modo che il ministro possa deporre l’Ostia consacrata sul palmo della mano che sta sopra. Alle parole del ministro: «Il Corpo di Cristo», il comunicando fa un leggero inchino e ri­sponde «Amen».
Quindi il fedele, davanti al ministro o spostandosi leggermen­te a lato, per lasciar posto al fedele che segue, mette in bocca l’Ostia consacrata, prendendola con le dita dal palmo della mano e facendo attenzione a non lasciare cadere nessun fram­mento.
 
UNA VOLTA COMUNICATOSI,
 si ritorna al proprio posto, con atteggiamento raccolto, per continuare il ringraziamento per l’immenso dono del Corpo del Signore.
E’ bello sapere che Gesù ci aspetta anche al di fuori della Messa, nel Tabernacolo per un momento di raccoglimento, o per essere portato come il viatico ai moribondi o per la Comunione dei malati.
 
***

Lettera Enciclica di S.S. Giovanni Paolo II Ecclesia de Eucharistia sulla Santissima Eucaristica.
 
Lettera Enciclica di S.S. Pio XII Mediator Dei sulla sacra Liturgia e sulla Santa Messa.
 
S. Congragazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Istruzione Redemptionis sacramentum sulla SS. Eucaristia, n. 90, 25 marzo 2004.

 


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